mercoledì 26 febbraio 2014

Now what?

E' facile cadere nella quotidianità, dopo che hai rischiato di morire, dopo che hai speso ogni energia in una guerra che è finita nella polvere. E' istinto primordiale, riprendere a scandire la vita con regolarità, cercare di darle un senso, quando davvero tutto sembrava non averne più. Eppure accade. Accade quando hai persone che ami, sparse nei sette angoli del 'Verse, in ogni dannato sistema solare dal più remoto sporco lurido pianetucolo al rigoglioso cuore pulsante di civiltà.
Così si scivola nel quotidiano, passando da Shadetrack a Shijie, scivolando fino a Xinhion passando per Greenfield. Ogni centesimo guadagnato è un centesimo risparmiato, mentre il tempo scorre ma le ferite e le cicatrici restano. Non può dimenticare, Molly Cox. Non può cancellare la guerra dal fondo degli occhi chiari, eppure qualcosa la trascina avanti, come un fiume in piena. Si adagia sulla plancia della nave, seguendo gli ordini del suo comandante. Scivola nella rilassatezza grazie ad una tazza di caffè, una sigaretta e la compagnia di una stupida scimmia della quale non può più fare a meno. Rimbalza, tra una realtà polverosa come quella di casa propria e una rigogliosa come casa di Anya e Dartley. Si bea del riflesso aureo del successo della sorella, trovando un sorriso che aveva disperso nella polvere e nella paura, durante la guerra. Eppure non può non pensare al disagio, alla situazione di Bullfinch, a quella di Greenfield. La miseria è un taglio netto in mezzo a tutta quella luce, ma non fa più male come in passato. St. Andrews è un bel pianeta, le ricorda la durezza di Wright, che rivede nel viso di Eolen e in quello di Hust, cresciuto come solo un abitante di quelle lande gelide potrebbe crescere.
Il passato è qualcosa che non si può liberare, un compagno fedele che ti cammina accanto, assieme ai dolori, che sono ormai un costante pegno da pagare, per la vita che può ancora vivere.

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- Da quanto ci conosciamo, Cox?
La voce di Ritter riempiva la plancia dal piccolo schermo verdognolo nel quale il suo profilo adunco si ingigantiva, avvicinato alla telecamera.
- Pffff!
La risposta di Molly aveva quel sarcasmo utile a far capire che si tratta sicuramente di troppo tempo.
- Che, più o meno, è anche lo stesso lasso di tempo in cui ti faccio da medico, quindi, quando ti dico di fare una cosa, tendenzialmente dovresti aver imparato a darmi retta e farla, anche perchè non sei proprio digiuna di certe nozioni.
- Lo so...
- E allora come pretendi che possa darti un risultato, visitandoti attraverso uno schermo?
Molly si era abbassata la maglietta, coprendo l'addome.
- Lo soooo...
- Quindi, esci e vai a comprarlo.
- L'ho fatto!
- E allora?
- E' in cinese, non ci capisco niente!
- Cox!

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- Allora?
- Molly, il mio cinese è abbastanza arrugginito, per non dire inesistente...
- Ho capito ma sono due nozioni in croce, lo devo chiedere alla scimmia?
- ... Stai dicendo che Furface è più portata di me per le lingue?
- No.
- Mh?
- Daiiiiiiiiii si può sapere che dice?
- Dice che... mh
- Oh insomma, Vergil!
- E' positivo.
- ...

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- Ciao sorella.
- Non ti aspettavo, perchè non mi hai avvisata?
- Ho avvisato il marito.
- Non mi ha detto nulla.
- Perchè gli ho detto di non dirti nulla.
- E da quando ti da retta?
- Da quando so come minacciarlo...
- E come lo minacci?
- Lasciamo perdere.
- Vergil?
- Sta comprando i sigari.
- Stai bene? Sei pallida.
- Ho bisogno che ti siedi, 'yuska...
- Mh?
- Oh, quello è nuovo?
- No... stai svagando?
- Noh! Che vai pensando?
- Hei Cox!
- Hei Marito.
- Che succede?
- Ciao a tutti..
- Neville!
- Vì!
- Gliel'hai detto?
- Cosa?
- Cosa?
- Siamo incinti.
- ...
- ...