mercoledì 11 febbraio 2015

Love reign o'er Me

Chi l'avrebbe mai creduto?

- Who would have ever thought it possible?

Continuava a ripeterselo da ore mentre osservava la foto che Nami le aveva mandato. Si era incantata a spiare scorci di quello che oramai, da anni, considerava figlio proprio tanto quanto quelle due mocciose che aveva partorito sotto la supervisione di Ritter. Vergil si affacciò, con il sigaro tra le labbra e fili grigi tra i capelli, aggrottando la fronte. Molly aveva un sorriso che raramente le si poteva vedere in faccia, di quelli che riservava solo agli attimi in cui le gemelle dormivano beate e aveva finito di raccontar loro di questa o di quell'altra strana avventura avuta nei mille viaggi con la Monkey, o di come stessero gli zii sparsi per i vari angoli del 'Verse. Non riusciva davvero a levarsi di dosso quello stupido sorriso, al punto che il compagno le sopraggiunse alle spalle, pizzicandole il fianco.

- Ti chiamerà nonna, sai?
- Non oserebbe mai.
- Non ne sarei così sicuro, Philip glielo farà fare...
- Nonna Winger? Dio ce ne scampi e liberi...
- Non capisco perchè io devo farmi chiamare nonno e tu no!
- Perchè tu sei vecchio, diversamente da me, e poi non è mio figlio, gli concedo di farmi chiamare zia, al massimo.
- Non reggerà come scusa davanti a lui, lo sai...

Invece di incazzarsi come era solita fare scoppiò a ridere, allungandosi a sospingere la spalla di Vergil quasi a volerlo scacciare. Una chiamata in ingresso la fece trasalire e quasi cadere dalla sedia, con il rischio di disturbare le bambine dormienti. Il nome impresso sullo schermo dell'holodeck le fece sbuffare un grugnito divertito, e accettare senza mezzi termini, cercando di chiudersi la porta alle spalle ed evitare intrusioni di sorta.

- Proprio di te stavamo parlando.
- Hi Winger, che si dice? Ah sì?
- Nami mi ha mandato una foto. Siete molto belli assieme. Ti sei finalmente deciso di lasciar perdere questa storia di farti prete?
- Reverendo...
- Fa lo stesso.
- Comunque no. Il Capitano Neville?
- Sta di là che finisce di lavare i piatti...
- Stai scherzando?
- Ti sembro una che scherza?

La risata riempì la stanza, assieme ad una nuvola di fumo densa, che le usciva dalle narici ad ogni boccata di sigaretta.

- Non dovresti fumare.
- Sei un tipo determinato, vero kiddow? Non molli mai.
- No way.
- Well? Perchè hai chiamato?
- Volevo sapere come stavano Ann Eir e Anya.
- Bene, chiedono di te molto spesso, quando venite a trovarci?
- As soon as possible, così potrai vedere tuo nipote...

L'occhiataccia che la pilota tirò allo schermo dell'holodeck poteva attraversare anche un'ablative!

- Non ci provare!
- Eddai suuu come fai a resistergli?

Si morse il labbro inferiore, montando un broncio da guinness dei primati. Philip a quel punto sollevò un frugoletto così che la camera del device l'inquadrasse. A quel punto non potette più resistere:

- Che siate maledetti voi Neville, sempre con le spalle al muro mi mettete!
- Non è assolutamente vero!
- Mpf... quando venite?
- Presto.
- Promise?
- I promise.

Il frugoletto minuscolo cominciò a rumoreggiare. Lei sorrise, non riusciva a farne a meno. Gli occhi chiari deviarono verso l'angolo buio della stanza, imponendosi al viso di non mostrare alcuna tenerezza o affetto per quella scena così diversa, così strana, e allo stesso tempo così calda. 

- Ora vattene, avrà fame. Io vado dalle bambine.
- Va bene, Winger, tutto bene?
- Aye, see ya kiddow. And remember you promised! Say 'Hi' to Nami.

Chiuse la conversazione prima che il povero Philip potesse dire o aggiungere altro. Tirò un respiro profondo, tornando a cercare le tante foto che aveva deciso di incorniciare e appendere. Aveva iniziato a collezionarle, da quando oramai non riusciva più a seguire gli spostamenti, i trasferimenti, da quando i bicchieri vuoti da dedicare prima di bere il proprio divennero troppi, compreso quello per Wright. Spezzò la sigaretta nel posacenere, spegnendola, prima di andare verso la cucina. Vergil non c'era più, la luce sulla veranda era accesa. Controllò una seconda volta nella stanza delle bambine, l'ultimo regalo di Anya proiettava le costellazioni di Dào sulle pareti, muovendosi lentamente ed in maniera assolutamente conciliante. Sorrise, timidamente, trascinandosi all'esterno, buttando uno scialle sulle spalle esili ma mai piegate dalla stanchezza o dal lavoro. Si accoccolò al fianco del Capitano.

- Tutto bene?
- Aye. Verranno presto.
- Ok.
- Yes.

La ricerca di calore, vista la serata particolarmente fresca, fu abbastanza per invogliare Vergil a non parlare altro. Affondò le dita tra i suoi capelli, ricresciuti fino a ben oltre le spalle e ormai lasciati davvero allo stato brado, un po' come tutto il resto. Restò lì, con ancora impressa nella retina l'immagine che le aveva acceso la serata di un sorriso splendente.

Philip Neville e James N. K. Neville, Febbraio 2517