Quando Trigger bussò alla sua cabina Molly stava riponendo nella valigia di kevlar i suoi effetti. La tuta era ripiegata in ordine, assieme al casco, depositato nel foam nero. La Neocolt PK12 infilata in uno scomparto, al sicuro. Si stava slacciando il c-pad, lo strap del cinturino soffocò i primi rintocchi.
- Avanti!
- Winger?
- Trig?
- Che cazzo fai?
- Ah?
- Non vorrai andare, spero.
- Perchè no? Sono il Primo Ufficiale, sono stata convocata, la mia nave è sotto fermo e devo capire perchè. Non vedo cosa ci sia di strano nell'andare.
Mentra rivolgeva gli occhi a Trigger, ripose anche il c-pad nella valigetta. Si alzò, scalza, portando le mani verso il piccolo tavolo su cui era posato anche l'holodeck, lo raccolse. Spense e chiuse il display, in un tonfo leggero.
- Se pensi che sia una cosa tranquilla perchè stai mettendo via le tue cose?
- Perchè se dovesse essere come pensi, tu le porterai dal Capitano.
- Io? Sei matta, io non me ne vado senza di te.
- Se non dovessimo tornare, se i sospetti di Anya sono confermati, tu e gli altri raggiungerete il resto dell'equipaggio. Non è una richiesta, Trigger, è l'ordine del tuo primo ufficiale.
- Me ne fotto dei tuoi ordini Winger. Ho già perso tuo zio con i suoi fottuti ordini, non permetterò a nessuno di...
- Non lo sai.
Appoggiò uno strato di foam e poi l'holodeck, così che non venisse danneggiato con lo sballottare della valigia. Richiuse tutto con i fermi e si alzò di nuovo.
- Ascolta, io devo andare. Non ho motivo di pensare che lei mi farebbe del male.
- Vi ha traditi, Molly, questo te lo ricordi sì?
- Non chiamarmi Molly.
- ...
- E comunque sia non ci sono prove. Fino a che non sarà lei a dirmi che ci ha traditi, che ci ha venduti, continuerò a non crederlo plausibile. E se anche fosse... pazienza. L'importante è che riusciate a portare a casa la Monkey. E se proprio dovesse andar male...
- Winger...
Lei si voltò, gli occhi andarono diritti sulle piastrine, che ciondolavano da uno degli scaffali di metallo nella sua stanza. Allungò la mano, staccandole dolcemente. Le strinse e si voltò. Ripercorse la lunghezza della sua cabina, tendendo la mano a cercare quella rugosa e avvizzita del proprio co-pilota.
- Dai le mie cose a Vergil e digli... digli che mi dispiace, ok?
- Wing...
- Trig, ti prego. Se davvero voi avete ragione, allora ho bisogno che tu mi prometta che farai questa cosa per me. Se ho ragione io, pazienza, comunque saprà che ci tengo.
Il vecchio pilota ne aveva passate tante, nella sua vita. Fratelli, amici, moglie e figli, tutti persi per questo e quel motivo, per una guerra troppo stupida, troppo esigente. Adesso, si trovava nella stessa condizione di tanti anni prima, a venire scacciato dal proprio Capitano, o quantomeno da chi ne faceva le funzioni. E, ironia della sorte, la persona che gli stava dando ordini adesso era la nipote di chi glieli aveva dati all'epoca. Scansò la mano con le piastrine e avanzò di un passo. Lei lo guardava, con quella determinazione che sapeva tanto di suo padre, per quanto fosse cocciuta come suo zio. L'afferrò, bruscamente, ruvido, stringendola in un abbraccio sentito, pesante. Lei ci mise un attimo, prima di ricambiarne la stretta.
- Ti voglio bene.
- ...
Lui non lo sapeva dire. Lo fece lei per entrambi. La stretta la soffocava. Era troppo intensa per farla stare tranquilla, eppure doveva esserlo. Non aveva motivo di dubitare. Una pacchetta sulla spalla del suo co-pilota prima di ironizzare con un:
- Se non mi molli, non ci arrivo dalla Head perchè mi ammazzi prima te.
- Stupida..
Lei rise, di un sorriso talmente sereno che non si poteva dubitare non sarebbe tornata. Si assicurò che la valigetta fosse chiusa e consegnò la piccola chiave all'uomo di Shijie.
- Trig, mi raccomando. Tu e gli altri adesso che noi andiamo, lasciate la Monkey, chiudi con i codici e andatevene a mangiare. Dammi un paio d'ore, non di più. Quanto ci vorrà mai a spiegarci perchè cavolo siamo sotto controllo?
- Due ore.
- Dopo... cercate un passaggio per Greenfield e andatevene. Non chiedere informazioni, non ficcanasare in giro. Promettimelo.
- Te lo prometto.
- Bravo ragazzo.
- Dick head.
- AHAHAHAHA!
Rise, ancora, stavolta in maniera più da lei, sguaiata. Si controllò. Il cinturone era ben fornito, il coltello nello stivale, tutto quello che le poteva servire era lì, a portata di mano. Si grattò la guancia, tornando a guardare l'uomo che continuava a ciondolare, con le sue piastrine in una mano e la valigia nell'altra.
- Mbhè?
- Se non torni io l'ammazzo.
- Ancora?!? Non è che me la stai chiamando? Cazzo, guarda che porta sfiga eh!
- Pfffffffffffffff!
- Dai, vai a vedere se serve qualcosa ad Anya. Io vado a cavarmi sto dente, ma prima devo pisciare.
L'uomo non riuscì a ridere della storia. Si voltò, cupo in volto, lasciandola nella sua cabina. Quando Trigger fu fuori, lei finalmente riuscì a guardarsi attorno, come se stesse partendo per un viaggio, abbandonando la propria casa. Era uno sguardo lucido. Le sfuggì un sospiro, qualcosa di estremamente intenso, pregno di emozioni soffocate in petto. Si volse, guardò il proprio riflesso in uno specchio fissato alla parete. Si specchiò fino a che non perse ogni tratto docile o malinconico in virtù del fastidio e dell'incomprensione. La Monkey sotto sequestro, il Capitano lontano, per fortuna. Era l'unica cosa che le dava sollievo: nè Joe nè Vergil erano con loro. Gli unici, nella sua testa, che rischiavano davvero qualcosa con Electra. Non poteva sapere, che quell'occhiata sarebbe stata davvero l'ultimo saluto alla propria cabina.
- Vaffanculo. La mia bella nave non se ne starà un giorno in più in questo buco di merda. Pirati del cazzo. Skyplex del cazzo. Carnival Mistress di sta minchia.
Si diede forza, inveendo con piacevoli sonorità del proprio pianeta. Sorrise, annuì a sè stessa, in un certo qual modo convincendosi che si sarebbe tutto risolto, in un modo o nell'altro. E comunque, sapeva che Trigger l'avrebbe accontentata, nonostante tutto. Ci sperava. Perchè in fondo, in quell'holodeck aveva stipato i messaggi registrati molto tempo addietro, quando credeva di stare morendo a causa del vaccino che aveva dovuto fare per andare su Shijie. Ricordava ancora quando finì di registrarli. Chiuse gli occhi, tirò un gran sospiro.
"Trig. Dovessi morire, voglio che tu apra il mio holodeck, la password è sempre la stessa. C'è un file, sul desktop. Un piccolo programma. Dai il computer agli altri, dì loro di pronunciare i loro nomi davanti allo schermo e poi potranno accedere ai file privati. C'è anche per te."
Si ricordava che lui la mandò affanculo, che non voleva saperne niente di quelle cazzate, che nessuno sarebbe morto e che stava facendo una tragedia di un niente. Ed era vero. Stava facendo una tragedia di un niente, e questa volta, mentre era lui a fare la tragedia, lei gli aveva rinfacciato che era un niente. Ridacchiò, scompigliando i capelli prese in mano il pacchetto stropicciato. Si accese una sigaretta, guardandosi attorno un'ultima volta. Gli occhi chiari puntarono un foglietto. Frasi tratte da una vecchia canzone di chi, non lo ricordava nemmeno più. Lesse...
I gave you my time
I gave you my whole life
I gave you my love, every dime..
They told me it was a crime
Do you remember?
Did it all go in vain..?
I looked in the light, I sat in your coal mine
The promise they made, I should keep?
Make sure that we would never meet!
I can't remember
The promise I made so deep
Tell me that past times won't die
Tell me that old lies are alive
Across darkened skies, I travelled without a light
I sank in the well, of my mind
Too deep, never to be found
I can't remember..
How could you be so vain?
Tell me that past times won't die
Tell me that old lies are alive
Love that expired too long time ago
Kills me, it thrills me
You have a new love and,
It looks good on you.
I have never wished you dead.. yet!
You can now have all the things
I could never give to you,
Look out the window: "C'est moi!"
I'm sorry, I am here
I'm not sure if it should bring you fear?
I whisper in your ear
Why is he in here?
While you are sleeping, I steal your earring
Light you one candle, this anger I handle..!
They said, I won't find you, but now, I'm beside you
I'm not all, that stable,
You should, know by now that you are mine!
Tell me that past times won't die
Tell me that old lies are alive
I tell you that past times won't die
I tell you that old lies are alive
Love due to expire too long time ago
Kills me, it will kill you too
Past times wont die
I tell you old lies are alive
Hate due to expire too long time ago
Kill me, please kill me before
I tell you that past times won't die
I gave you my whole life
I gave you my love, every dime..
They told me it was a crime
Do you remember?
Did it all go in vain..?
I looked in the light, I sat in your coal mine
The promise they made, I should keep?
Make sure that we would never meet!
I can't remember
The promise I made so deep
Tell me that past times won't die
Tell me that old lies are alive
Across darkened skies, I travelled without a light
I sank in the well, of my mind
Too deep, never to be found
I can't remember..
How could you be so vain?
Tell me that past times won't die
Tell me that old lies are alive
Love that expired too long time ago
Kills me, it thrills me
You have a new love and,
It looks good on you.
I have never wished you dead.. yet!
You can now have all the things
I could never give to you,
Look out the window: "C'est moi!"
I'm sorry, I am here
I'm not sure if it should bring you fear?
I whisper in your ear
Why is he in here?
While you are sleeping, I steal your earring
Light you one candle, this anger I handle..!
They said, I won't find you, but now, I'm beside you
I'm not all, that stable,
You should, know by now that you are mine!
Tell me that past times won't die
Tell me that old lies are alive
I tell you that past times won't die
I tell you that old lies are alive
Love due to expire too long time ago
Kills me, it will kill you too
Past times wont die
I tell you old lies are alive
Hate due to expire too long time ago
Kill me, please kill me before
I tell you that past times won't die
(Sonata Artica - The end of this chapter)