Si era offerta, con minacce e improperi, di sparecchiare e pulire la cucina dopo cena, concedendo quindi ad Eleazar ed Eir di starsene in compagnia di Vergil senza troppi problemi. Non che se ne facessero alcuni, in realtà, ma quella schizzinosa del gruppo era sempre stata lei, per cui si è sentita moralmente costretta a pulire, laddove nessuno ci voleva pensare. Chuck era stesa pancia sotto in terra, a fare i suoi disegni - e ha anche un certo talento la mocciosa - mentre Lane la fissava da seduta su di una sedia, con quegli occhioni terrificanti e quella sottile intelligenza velata dietro un problema lampante. Stava asciugando un piatto quando Eir la raggiunse alle spalle, insinuandole le mani in tasca per cercare le sigarette. Era già la sesta che le vedeva fumare in pochissimo tempo e per quanto il meccanico di Safeport fosse incline ai vizi anche quello era troppo. Il nervosismo nelle sue dita era qualcosa su cui si incantava spesso, Molly, rendendosi conto di quanto le pesasse tutto. Lo scoppio della guerra era stato annunciato solo il giorno prima e già da tempo, Eir Sterling, fremeva per tornare dai suoi, glielo si leggeva in faccia mentre si bloccava a fissare la figlia. Il tono di voce dall'altra stanza si era affievolito, Vergil e Ritter erano usciti in veranda. Molly appoggiò i piatti a loro posto e si allungò a cercare di rubare un abbraccio, qualcosa che rischiava solo rare volte con Sterling, per paura di un cacciavite nell'occhio. Era rigida, ma non per questo la scacciò.
- Vi arruolate, quindi.
Ci fu un attimo di silenzio in cui Molly sollevò lo sguardo a fissarla, per poi deviare l'attenzione su Cecilia e Lane, i gemelli non si sentivano nemmeno, però c'erano anche loro.
- Zia vai a fare la guerra?
- Sì, 'Cilia.
- Posso venire anche io?
- Posso venire anche io?
- No, ragazzina, ancora non sai far funzionare bene i sensori a bordo, devi esercitarti ancora se vuoi diventare un pilota bravo come Red o Ed.
- Ma dite tutti la stessa cosa, io voglio venire con voi.
- Non puoi.
- Almeno portati questo.
Le diede un disegno, un ritratto della sua famiglia dove ovviamente la povera Lane era relegata in un angolo dietro la casa. Lo fissò a lungo, abbassandosi sulle ginocchia mentre Eir versava da bere per sè stessa e per Cox.
- Questo genere di ruffianerie non attaccano con me, Cecilia Vergil Jack Ritter Sterling. E poi se non ti porta Rooster in guerra, figuriamoci se mi sogno di provarci io.
La bambina gonfiò le guance, puntando i pugni ai fianchi. Non sopportava quando Molly la prendeva così palesemente in giro, per cui, dopo averla mandata senza mezzi termini a quel paese, se ne andò offesa nell'altra stanza. Eir stava in silenzio, mentre la pilota di Shijie se la rideva sotto i baffi. Voltandosi le venne offerto un bicchiere di bourbon, comprato appositamente per Vergil, senza dubbio.
- Quando avete deciso?
- Dopo l'annuncio.
- Ti arruoli su Shijie?
- No, lo facciamo qui, appena possibile.
- Perchè?
- Because... it's the right thing to do.
- Pensavo volessi avere un figlio.
- Sì, lo vogliamo, ma queste cose richiedono tempo, non sappiamo quanto la cura di Vergil abbia fatto effetto e comunque sia mica schiocchi le dita e accade, potrebbe volerci del tempo e non ho intenzione di lasciare Neville, in nessun caso. Aveva paventato l'idea di andare da Anya ma, non ci penso proprio. Se devo voglio stare con lui, ho già perso una famiglia con la prima guerra, non intendo perdere anche quello che mi resta in questa.
- Mh...
Un sorso lungo una vita. Eir non la guardava nemmeno.
- So che vorresti...
- Lo sai?
- Ti conosco, Sterling, ti conosco abbastanza da essere stata tua testimone al matrimonio con il migliore amico del mio uomo, nonchè il mio dottore. So che vorresti.
- Lo sai.
- Fallo fare a me, stavolta.
- ...
- Fammi proteggere te e la tua famiglia, visto che in fondo è anche la mia.
- Cox...
- Mh?
- Be carefull.
- I will.
- E cerca di non farlo ammazzare.
- Naye, sarebbe un po' problematico fare un figlio senza un padre, non credi?
- Right. Well, God speed, Coxie.
Il brindisi sancì il silenzio, spezzato solo dal ditorno di Vergil e Ritter, entrambi avviluppati nei loro soliti scontri verbali, tanto da finire per discutere anche sulla cosa più stupida, ma in fondo, erano fatti così: erano pur sempre i due uomini che hanno ballato un tango assieme, lui con il velo della sposa, al matrimonio dell'altro.
- Questo genere di ruffianerie non attaccano con me, Cecilia Vergil Jack Ritter Sterling. E poi se non ti porta Rooster in guerra, figuriamoci se mi sogno di provarci io.
La bambina gonfiò le guance, puntando i pugni ai fianchi. Non sopportava quando Molly la prendeva così palesemente in giro, per cui, dopo averla mandata senza mezzi termini a quel paese, se ne andò offesa nell'altra stanza. Eir stava in silenzio, mentre la pilota di Shijie se la rideva sotto i baffi. Voltandosi le venne offerto un bicchiere di bourbon, comprato appositamente per Vergil, senza dubbio.
- Quando avete deciso?
- Dopo l'annuncio.
- Ti arruoli su Shijie?
- No, lo facciamo qui, appena possibile.
- Perchè?
- Because... it's the right thing to do.
- Pensavo volessi avere un figlio.
- Sì, lo vogliamo, ma queste cose richiedono tempo, non sappiamo quanto la cura di Vergil abbia fatto effetto e comunque sia mica schiocchi le dita e accade, potrebbe volerci del tempo e non ho intenzione di lasciare Neville, in nessun caso. Aveva paventato l'idea di andare da Anya ma, non ci penso proprio. Se devo voglio stare con lui, ho già perso una famiglia con la prima guerra, non intendo perdere anche quello che mi resta in questa.
- Mh...
Un sorso lungo una vita. Eir non la guardava nemmeno.
- So che vorresti...
- Lo sai?
- Ti conosco, Sterling, ti conosco abbastanza da essere stata tua testimone al matrimonio con il migliore amico del mio uomo, nonchè il mio dottore. So che vorresti.
- Lo sai.
- Fallo fare a me, stavolta.
- ...
- Fammi proteggere te e la tua famiglia, visto che in fondo è anche la mia.
- Cox...
- Mh?
- Be carefull.
- I will.
- E cerca di non farlo ammazzare.
- Naye, sarebbe un po' problematico fare un figlio senza un padre, non credi?
- Right. Well, God speed, Coxie.
Il brindisi sancì il silenzio, spezzato solo dal ditorno di Vergil e Ritter, entrambi avviluppati nei loro soliti scontri verbali, tanto da finire per discutere anche sulla cosa più stupida, ma in fondo, erano fatti così: erano pur sempre i due uomini che hanno ballato un tango assieme, lui con il velo della sposa, al matrimonio dell'altro.
***
L'indomani quando Molly e Vergil lasciarono casa Ritter Sterling per l'ufficio reclutamento della Golden Valley, Cecilia VJ Ritter Sterling non si degnò nemmeno di salutare la zia, ancora offesissima per la risposta che aveva ottenuto e perchè non la volevano portare dal suo fidanzato - non fidanzatino - Andrè. Le raccomandazioni non servivano e non furono nemmeno accennate, con quel tipo di gente, che ne ha sempre vista di ogni, non serviva altro che uno sguardo e la consapevolezza di esserci, fino a che un proiettile non avrebbe deciso altrimenti, o una bomba, o semplicemente lo scadere della propria ora.
La fila era lunga, piena di ragazzini e zappaterra che non sapevano davvero da che parte reggere un fucile. Gli sguardi avevano la febbrile determinazione di chi, con le unghie e con i denti, è disposto a tutto, imbottiti di ideali ma senza reale convinzione, quegli sguardi che al primo accenno di problema, vacillano e si frantumano.
E mentre attendeva il suo turno di apporre la firma, non potè fare a meno di pensare a quando era più giovane, a quando pregava tutte le notti affinchè tornassero a casa i suoi uomini. Non avrebbe pregato più per loro, se li sarebbe andati a prendere, anche all'inferno, pur di portarli a casa.
Let's pray for hope, Let's pray for peace
I pray for you and you pray for me
I'll pray for heaven to hear what you say
All of God's children will find out one day
Deep in the heart of a war
God heard a Soldier's Prayer.
I pray for you and you pray for me
I'll pray for heaven to hear what you say
All of God's children will find out one day
Deep in the heart of a war
God heard a Soldier's Prayer.